Qani Kelolli intervistato da “Flipnews”

‘Nato per arrivare lontano’ edito da Bibliotheka Edizioni segna l’esordio letterario di due autori: Qani Kelolli e Nazareno Caporali. Il libro è da considerarsi un’operazione particolare ed interessante: non è facile unire due stili di scrittura diversi e riuscire a raccontare con un buon ritmo narrativo la vita di un personaggio come Lushi Kaja, che diventerà un boss del traffico di droga internazionale. Sbarcato in Italia dall’Albania in cerca di fortuna si troverà coinvolto in situazioni complesse e pericolose. Tra crimini e illegalità prende forma una trama mozzafiato che proietta il lettore in uno stile di vita all’eccesso, dove potere e successo sembrano l’unico obiettivo da raggiungere ad ogni costo. Con un linguaggio semplice e scorrevole, gli autori ci fanno accedere in un mondo spietato e crudele, dove però tutto può cambiare all’improvviso.

Qani Kelolli, come è nata l’idea di scrivere un romanzo a quattro mani con Nazareno Caporali?

“Tutto è nato perché molte mie idee, vissute personalmente, combaciano perfettamente con il personaggio in questione, sia per la provenienza sia per il suo coinvolgimento nella narrazione. Nazareno e io abbiamo concordato, non nascondo il suo aiuto tecnico, un volere, cioè quello di offrire ai fruitori una storia avvincente e allo stesso tempo pericolosa. Questa bilateralità è servita ad unire la mia visione individuale e interna con il suo sguardo esterno, oltre a quello di terzi: i lettori”.

Avete avuto delle difficoltà nel coordinare la stesura del libro?

“Naturalmente urgeva una stima del tempo che avremmo impiegato per finire il lavoro. Abbiamo ragionato a lungo su alcune questioni, ma alla fine dopo varie riflessioni, siamo riusciti a trovare un punto d’incontro”.

Lushi Kaja il protagonista, lascia l’Albania in cerca di fortuna, ma si troverà coinvolto nel mondo del narcotraffico. Questa storia affronta il distacco dalle origini e la lotta per affermarsi in una nuova realtà, alla ricerca della felicità, è così?

“Tutti coloro che lasciano il proprio paese vogliono trovare condizioni migliori da quelle in cui hanno vissuto. La storia ci insegna che spesso nelle migrazioni accadono dei fatti dove una minoranza si trova costretta a fare delle scelte sbagliate per poter sopravvivere, provando gusto e piacere, scordandosi del passato e trovandosi in una sorta di felicità illusoria”.

Come siete riusciti a farvi raccontare nel dettaglio certi aspetti di questa rete internazionale alquanto pericolosa?

“Noi abbiamo avuto, purtroppo o per fortuna, esperienze vicine a questi mondi ‘paralleli’, non volevamo mettere in silenzioso questi fatti, ma appunto gridarli con una velata critica di lettura”.

Nel libro vengono descritte le regole del Kanun, il codice arcaico albanese. Cosa è rimasto oggi di quei valori simbolici e sociali?

“Il Kanun è un codice di leggi consuetudinarie che si sono trasmesse oralmente per secoli. Venne creato intorno alla metà del 1400 per dare una legislazione e tradizione propria al popolo albanese. Quei valori del Kanun, come la vendetta, si stanno frantumando grazie alla legge e agli interventi di varie associazioni. Negli ultimi anni diverse realtà si sono occupate della questione. Cito: Operazione colomba e Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, che dal 2010 è presente a Scutari, in Albania, per sostenere le famiglie sotto vendetta”.

Qani Kelolli
 Qani Kelolli

Nella tua realtà di autore che significato ha il successo?

“Espandere le mie idee positive e cercare di essere d’aiuto ai giovani è una realtà che vorrei passasse come qualcosa di non illusorio, ma questo tipo di successo raccontato nel libro è soltanto una bellezza effimera. Per quanto mi riguarda condivido il pensiero di Pasolini quando dice: “Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta, a costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati”.

‘Nato per arrivare lontano’ è il primo volume. Qualche anticipazione del secondo?

“Nel secondo volume entriamo nelle viscere più interne e vere di una cultura ancora da scoprire. A due mani…”.

Gli autori

Qani Kelolli nasce a Berat, città albanese patrimonio dell’UNESCO, chiamata la città dalle mille finestre. Ha sempre amato le arti, ha letto con passione e questo gli ha consentito di imparare bene la lingua italiana fino ad arrivare a conseguire una laurea all’Accademia di Brera; ha scritto brevi racconti e poesie, cimentandosi infine in un romanzo completo che narra vicende incredibili. Ha partecipato a diversi concorsi letterari ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.

Nazareno Caporali nasce in Toscana nel 1961. Da sempre appassionato di scrittura, ha scelto di mettersi in gioco con un romanzo. Ha partecipato e vinto numerosi premi di scrittura per racconti e poesie, nazionali e internazionali.

fonte: http://www.flipnews.org

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